Acqua Sant’Anna e Toso tra le loo eccellenze italiane della sostenibilità

DUE AZIENDE DELLA GRANDA PREMIATE COL SUSTAINABILITY AWARD SU FORBES

Lungimiranza e determinazione nel perseguire strategie «green» ad high-tech sono state le leve vincenti delle due imprese.

 Rosaria Ravasio scrive di Toso su Il Giornale del Piemonte e della Liguria:

Tra le 100 eccellenze italiane nel campo della sostenibilità secondo Forbes, in base alla classifica stilata da Credit Suisse e Kon Group, compaiono ben due aziende cuneesi: Acqua Sant’Anna e Cantine Toso.
L’impegno e le strategie per un’accelerazione della transizione green delle due industrie sono state vincenti. Kon Group, operatore italiano nella consulenza aziendale e finanziaria alle imprese, e Credit Suisse, una delle principali banche mondiali che da anni promuove investimenti sostenibili, hanno voluto creare per il sistema imprenditoriale italiano una maggiore consapevolezza della sostenibilità delle imprese attraverso la misurazione, con il rating Esg, dei risultati raggiunti e delle aree di miglioramento da implementare.
I rigorosi criteri con cui si è attribuito il rating da parte di Altis Università Cattolica e il controllo incrociato dei risultati attraverso il rating di Reprisk, hanno consentito agli organizzatori di questa prima edizione di selezionare le imprese che maggiormente si sono distinte e operano spesso da anni per una produzione sostenibile.
Tra gli elementi che hanno avuto rilievo ai fini del rating è stata particolarmente approfondita la propensione innovativa in materia di governance e social.
Ebbene tra le 100 aziende premiate ben due sono cuneesi: Acqua Sant’Anna di Vinadio e Cantine Toso di Santo Stefano Belbo. Acqua Sant’Anna arricchisce il suo già ricco palmares che premia il concreto impegno di Alberto Bertone, Presidente e Amministratore Delegato, nel ricercare soluzioni sostenibili per lo sviluppo dell’azienda.
Per Acqua Sant’Anna innovazione significa soprattutto trovare misure e processi produttivi idonei per la salvaguardia dell’ambiente.
Basti pensare che oltre dieci anni fa – quando non era ancora “scoppiato” il fenomeno del green – Sant’Anna è stata la prima azienda a realizzare una bottiglia di acqua minerale rivolta al mass market senza neanche una goccia di petrolio, ma realizzata con un biopolimero di origine vegetale, che conserva le stesse caratteristiche tecniche delle comuni plastiche, ma si dissolve dopo l’uso in meno di 80 giorni nel compost – Sant’Anna Bio Bottle.

Mentre la Cantina Toso viene premiata per la strategica lungimiranza: a partire dalle infrastrutture fino al prodotto finito, tutto è fatto seguendo alcuni principi di sostenibilità.
Soprattutto negli ultimi anni l’azienda ha intrapreso una strada volta al risparmio energetico per rispettare l’area in cui opera: si è scelto di abbandonare l’uso di combustibili minerali a favore dell’utilizzo di una caldaia a biomassa alimentata da scarti di lavorazione o delle potature degli alberi.
Questa caldaia viene utilizzata per scaldare gli ambienti lavorativi ma anche per mettere in moto altri macchinari. Rientrano nel piano di risparmio energetico anche l’installazione di tre impianti fotovoltaici che forniscono energia per il 50% del consumo aziendale, e, grazie ad un sistema di supporto di monitoraggio dei consumi, si sono potuti individuare quei punti in cui era possibile un miglioramento, intervenire e ridurre ulteriormente i consumi.
Anche il magazzino è stato completamente automatizzato con navette robot: questo ha permesso di stoccare la merce in unico magazzino presso la sede di produzione, aspetto da non sottovalutare perché così si è diminuito ulteriormente anche l’utilizzo dei mezzi gommati.
Di fondamentale importanza per Toso e per i suoi prodotti è il laboratorio interno che con continue analisi e controlli verifica il buon andamento del processo di produzione.
Anche attraverso questi controlli è possibile produrre vini senza solfiti aggiunti. Toso ha infine numerose certificazioni: ambientali, per il risparmio energetico ma anche per la gestione dei rifiuti.